Augusta Praetoria, l’Aosta Romana - MyAostaProject

Eugenio From MyAostaProject
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Augusta Praetoria, l’Aosta Romana - MyAostaProject

Informazioni sulla città/località

Augusta Praetoria, l’Aosta romana Aosta sorge alla convergenza delle strade verso i valichi alpini verso Francia e Svizzera, e proprio per la sua posizione strategica ha rivestito tanta importanza in passato: viene fondata col nome di Augusta Praetoria nel 23 a.C. dopo la sottomissione delle popolazioni locali e il suo impianto urbanistico odierno ricalca ancora quello romano. Consiglio di cominciare la visita ad Aosta partendo dal vecchio ponte romano: serviva originariamente a passare il torrente Buthier, che però nei secoli ha cambiato il suo corso, ed è in linea con il vicino Arco d'Augusto, ovvia tappa successiva della visita. Bisogna immaginarsi che in epoca romana sia il ponte che l’arco onorario (N.B. solo gli archi eretti a Roma per celebrare i trionfi militari sono detti “trionfali”, quelli eretti altrove erano solitamente commemorativi o per celebrare nuove opere pubbliche e sono detti “onorari”) erano fuori delle mura della città: solo proseguendo ancora verso il centro (seguendo via Sant’Anselmo) si giunge alla Porta Praetoria, terza tappa della visita. Tutti questi resti sono ancora perfettamente conservati. Poi si può proseguire con i resti del Teatro Romano (che va immaginato coperto per via del clima rigido e non come i teatri all’aperto del meridione), la villa, i resti delle mura e le torri di guardia. Al centro della città del foro originale è rimasto poco, ma è interessante il Criptoportico (interrato sotto il livello stradale) la cui funzione precisa non è ancora chiara.
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Aosta
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Augusta Praetoria, l’Aosta romana Aosta sorge alla convergenza delle strade verso i valichi alpini verso Francia e Svizzera, e proprio per la sua posizione strategica ha rivestito tanta importanza in passato: viene fondata col nome di Augusta Praetoria nel 23 a.C. dopo la sottomissione delle popolazioni locali e il suo impianto urbanistico odierno ricalca ancora quello romano. Consiglio di cominciare la visita ad Aosta partendo dal vecchio ponte romano: serviva originariamente a passare il torrente Buthier, che però nei secoli ha cambiato il suo corso, ed è in linea con il vicino Arco d'Augusto, ovvia tappa successiva della visita. Bisogna immaginarsi che in epoca romana sia il ponte che l’arco onorario (N.B. solo gli archi eretti a Roma per celebrare i trionfi militari sono detti “trionfali”, quelli eretti altrove erano solitamente commemorativi o per celebrare nuove opere pubbliche e sono detti “onorari”) erano fuori delle mura della città: solo proseguendo ancora verso il centro (seguendo via Sant’Anselmo) si giunge alla Porta Praetoria, terza tappa della visita. Tutti questi resti sono ancora perfettamente conservati. Poi si può proseguire con i resti del Teatro Romano (che va immaginato coperto per via del clima rigido e non come i teatri all’aperto del meridione), la villa, i resti delle mura e le torri di guardia. Al centro della città del foro originale è rimasto poco, ma è interessante il Criptoportico (interrato sotto il livello stradale) la cui funzione precisa non è ancora chiara.

Visite turistiche

Costruito in blocchini di conglomerato, l'arco presenta un solo fornice di 11,40 metri di altezza sotto la chiave di volta. La sua fornice è con volta a botte, costituita da un'estensione in lunghezza di un arco a tutto sesto. Nel monumento si riconoscono diversi stili: le dieci semicolonne che decorano le facciate e i fianchi culminano in capitelli corinzi, mentre la trabeazione, fregiata di metope e triglifi, è di ordine dorico. Nel Medioevo, venne denominato Saint-Voût (francese per "Volto santo") da una immagine del Salvatore che vi era stata collocata. Durante il XII secolo l'arco ospitò la dimora di una nobile famiglia locale e nel 1318 si costruì al suo interno una piccola fortificazione destinata al corpo dei balestrieri. Nel 1716, a causa delle numerose infiltrazioni che stavano compromettendo l'integrità del monumento, l'attico che anticamente lo coronava venne rimpiazzato da un tetto in ardesia. L'aspetto odierno è il frutto dell'ultimo intervento di restauro e consolidamento avvenuto nel 1912 a cura del soprintendente Ernesto Schiaparelli. Il crocifisso ligneo esposto sotto la volta è una copia di quello che nel 1449 vi fu collocato come offerta votiva contro le esondazioni del torrente Buthier, che scorre poco a est. L'originale del crocifisso è ora custodito presso il Museo del tesoro della cattedrale di Aosta.
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Bogið Augustusar
Piazza Arco D'Augusto
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Costruito in blocchini di conglomerato, l'arco presenta un solo fornice di 11,40 metri di altezza sotto la chiave di volta. La sua fornice è con volta a botte, costituita da un'estensione in lunghezza di un arco a tutto sesto. Nel monumento si riconoscono diversi stili: le dieci semicolonne che decorano le facciate e i fianchi culminano in capitelli corinzi, mentre la trabeazione, fregiata di metope e triglifi, è di ordine dorico. Nel Medioevo, venne denominato Saint-Voût (francese per "Volto santo") da una immagine del Salvatore che vi era stata collocata. Durante il XII secolo l'arco ospitò la dimora di una nobile famiglia locale e nel 1318 si costruì al suo interno una piccola fortificazione destinata al corpo dei balestrieri. Nel 1716, a causa delle numerose infiltrazioni che stavano compromettendo l'integrità del monumento, l'attico che anticamente lo coronava venne rimpiazzato da un tetto in ardesia. L'aspetto odierno è il frutto dell'ultimo intervento di restauro e consolidamento avvenuto nel 1912 a cura del soprintendente Ernesto Schiaparelli. Il crocifisso ligneo esposto sotto la volta è una copia di quello che nel 1449 vi fu collocato come offerta votiva contro le esondazioni del torrente Buthier, che scorre poco a est. L'originale del crocifisso è ora custodito presso il Museo del tesoro della cattedrale di Aosta.
La costruzione risale alla seconda metà del regno di Augusto, che nel 24 a.C. fondò e in seguito ampliò la colonia militare di Augusta Praetoria come importante snodo stradale. Il Ponte di pietra potrebbe aver avuto una particolare importanza nella rete stradale romana, perché ad Aosta il collegamento transalpino verso la Gallia, ossia la strada consolare detta via delle Gallie, si diramava verso il Passo del Piccolo e del Gran San Bernardo. In direzione sudorientale verso la Pianura Padana, la strada passava sopra un altro ponte ad arco segmentale, il pont Saint-Martin, ottimamente preservato, situato all'uscita della Valle d'Aosta. In epoca medievale, in occasione di un'eccezionale alluvione, il torrente Buthier cambiò corso, spostando il suo alveo più a ovest. Sotto il ponte continuò a scorrere un canale di portata modesta, che col tempo si prosciugò completamente. Il ponte perse così ogni sua funzione e, col passare dei secoli, venne a poco a poco interrato, e solo in epoca moderna fu riportato alla luce.
Roman Bridge
12 Via Ponte Romano
La costruzione risale alla seconda metà del regno di Augusto, che nel 24 a.C. fondò e in seguito ampliò la colonia militare di Augusta Praetoria come importante snodo stradale. Il Ponte di pietra potrebbe aver avuto una particolare importanza nella rete stradale romana, perché ad Aosta il collegamento transalpino verso la Gallia, ossia la strada consolare detta via delle Gallie, si diramava verso il Passo del Piccolo e del Gran San Bernardo. In direzione sudorientale verso la Pianura Padana, la strada passava sopra un altro ponte ad arco segmentale, il pont Saint-Martin, ottimamente preservato, situato all'uscita della Valle d'Aosta. In epoca medievale, in occasione di un'eccezionale alluvione, il torrente Buthier cambiò corso, spostando il suo alveo più a ovest. Sotto il ponte continuò a scorrere un canale di portata modesta, che col tempo si prosciugò completamente. Il ponte perse così ogni sua funzione e, col passare dei secoli, venne a poco a poco interrato, e solo in epoca moderna fu riportato alla luce.