La guida di Michela

Michela
La guida di Michela

Le Guide ai Quartieri

*** English message follows *** Il quartiere prende il nome dalla Bicocca degli Arcimboldi, dimora suburbana risalente alla metà del XV secolo. L’identità produttiva dell’area si manifesta sin dall’inizio del XX secolo con la presenza delle industrie Pirelli, operanti nel settore della gomma, e Breda, nel settore metalmeccanico e siderurgico. Dismessi a seguito del decentramento della produzione, gli oltre 700mila mq di superficie industriale delle aree Pirelli sono stati oggetto, nel 1985, di un concorso internazionale di riqualificazione. Il progetto vincitore, dello studio Gregotti Associati, opera una rifunzionalizzazione del quartiere consolidandone la storia. L’area è definita da un asse nord-sud che organizza grandi blocchi edilizi quadrati attraversabili all’interno. Il complesso universitario – vi ha sede l’Università degli Studi di Milano-Bicocca – costituisce il fulcro del progetto con i grandi edifici a corte che ospitano i dipartimenti umanistici e scientifici. A questi si aggiungono il Teatro degli Arcimboldi – inaugurato nel gennaio 2002 in occasione della ristrutturazione del Teatro alla Scala come grande spazio per la lirica e la musica classica –, la sede del CNR, numerosi complessi residenziali e alcuni importanti centri direzionali terziari. Più a nord, rispetto all’Università, si trova anche l’Hangar Bicocca, una moderna struttura multifunzionale che ospita eventi, mostre e allestimenti legati alla sfera delle arti visive. L’edificio, situato all’interno degli ex stabilimenti Ansaldo e destinato in origine alla costruzione di bobine per i motori elettrici dei treni, è costituito da grandi ambienti a navata che mantengono il loro primitivo aspetto industriale, consentendo allestimenti di notevoli dimensioni. Altro centro culturale presente in zona – presso l’area della ex Manifattura Tabacchi – è il Museo Interattivo del Cinema, progetto di Fondazione Cineteca Italiana e Regione Lombardia. fonte: http://www.turismo.milano.it/ *** Bicocca Discrict The neighbourhood was named after the Bicocca degli Arcimboldi, a suburban villa dating back to the mid-fifteenth century. The district’s industrial identity began to take shape at the beginning of the twentieth century with the arrival of the Pirelli rubber industries and the Breda engineering plant and steelworks. The Pirelli factory was subsequently shut down following the company’s decentralization of production and, in 1985, an international tender for redevelopment was proposed for the 700.000 m2 industrial area. The winning design, by the Gregotti Associati studio, carried out a renovation of the district that consolidated its history. The area is comprised of a north-south axis with large square-shaped residential blocks with walkthrough passageways. The university complex - that houses the Università degli Studi di Milano-Bicocca - is at the heart of the project with large courtyard buildings for the departments of humanities and science. These are adjacent to the Teatro Arcimboldi - a large public auditorium opened in January 2002 as a substitute location for opera and classical music during the renovation of the Teatro alla Scala - plus, the CNR headquarters, numerous residential complexes and some important tertiary business centres. Further north of the university stands the imposing Hangar Bicocca, a modern multi-functional structure that hosts events, shows and exhibitions related to the sphere of the visual arts. The building, located inside the former Ansaldo factory and originally intended for the construction of coils for electric motors of trains, consists of massive naved rooms which have retained their original industrial feel, enabling artistic productions of considerable dimension. Another cultural centre in this area - situated in the ex Manifattura Tabacchi factory - is the Museo Interattivo del Cinema (Interactive Museum of Cinema), a project by the Fondazione Cineteca Italiana and the Regione Lombardia. source: http://www.turismo.milano.it/
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Bicocca
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*** English message follows *** Il quartiere prende il nome dalla Bicocca degli Arcimboldi, dimora suburbana risalente alla metà del XV secolo. L’identità produttiva dell’area si manifesta sin dall’inizio del XX secolo con la presenza delle industrie Pirelli, operanti nel settore della gomma, e Breda, nel settore metalmeccanico e siderurgico. Dismessi a seguito del decentramento della produzione, gli oltre 700mila mq di superficie industriale delle aree Pirelli sono stati oggetto, nel 1985, di un concorso internazionale di riqualificazione. Il progetto vincitore, dello studio Gregotti Associati, opera una rifunzionalizzazione del quartiere consolidandone la storia. L’area è definita da un asse nord-sud che organizza grandi blocchi edilizi quadrati attraversabili all’interno. Il complesso universitario – vi ha sede l’Università degli Studi di Milano-Bicocca – costituisce il fulcro del progetto con i grandi edifici a corte che ospitano i dipartimenti umanistici e scientifici. A questi si aggiungono il Teatro degli Arcimboldi – inaugurato nel gennaio 2002 in occasione della ristrutturazione del Teatro alla Scala come grande spazio per la lirica e la musica classica –, la sede del CNR, numerosi complessi residenziali e alcuni importanti centri direzionali terziari. Più a nord, rispetto all’Università, si trova anche l’Hangar Bicocca, una moderna struttura multifunzionale che ospita eventi, mostre e allestimenti legati alla sfera delle arti visive. L’edificio, situato all’interno degli ex stabilimenti Ansaldo e destinato in origine alla costruzione di bobine per i motori elettrici dei treni, è costituito da grandi ambienti a navata che mantengono il loro primitivo aspetto industriale, consentendo allestimenti di notevoli dimensioni. Altro centro culturale presente in zona – presso l’area della ex Manifattura Tabacchi – è il Museo Interattivo del Cinema, progetto di Fondazione Cineteca Italiana e Regione Lombardia. fonte: http://www.turismo.milano.it/ *** Bicocca Discrict The neighbourhood was named after the Bicocca degli Arcimboldi, a suburban villa dating back to the mid-fifteenth century. The district’s industrial identity began to take shape at the beginning of the twentieth century with the arrival of the Pirelli rubber industries and the Breda engineering plant and steelworks. The Pirelli factory was subsequently shut down following the company’s decentralization of production and, in 1985, an international tender for redevelopment was proposed for the 700.000 m2 industrial area. The winning design, by the Gregotti Associati studio, carried out a renovation of the district that consolidated its history. The area is comprised of a north-south axis with large square-shaped residential blocks with walkthrough passageways. The university complex - that houses the Università degli Studi di Milano-Bicocca - is at the heart of the project with large courtyard buildings for the departments of humanities and science. These are adjacent to the Teatro Arcimboldi - a large public auditorium opened in January 2002 as a substitute location for opera and classical music during the renovation of the Teatro alla Scala - plus, the CNR headquarters, numerous residential complexes and some important tertiary business centres. Further north of the university stands the imposing Hangar Bicocca, a modern multi-functional structure that hosts events, shows and exhibitions related to the sphere of the visual arts. The building, located inside the former Ansaldo factory and originally intended for the construction of coils for electric motors of trains, consists of massive naved rooms which have retained their original industrial feel, enabling artistic productions of considerable dimension. Another cultural centre in this area - situated in the ex Manifattura Tabacchi factory - is the Museo Interattivo del Cinema (Interactive Museum of Cinema), a project by the Fondazione Cineteca Italiana and the Regione Lombardia. source: http://www.turismo.milano.it/
*** English message follows *** Il quartiere di Milano Isola si sviluppa tra la seconda metà dell’800 e la prima del ‘900. Anche il nome deriva da un fatto di quel periodo: la costruzione della ferrovia nel 1865 che divise e isolò, per l’appunto, il quartiere dal resto della città. Inizialmente corso Como e via Borsieri (che comprendeva anche l’attuale via Thaon di Revel) erano una strada unica in direzione di Como. Pensate che in origine il Santuario di S. Maria alla Fontana, iniziato nel 1507, era conosciuto per le cure con le acque (una sorta di Terme fuori le mura). Dicevano che i ricchi si curavano qui e i poveri in centro (La Ca’ Granda, attuale Università Statale era infatti “l’ospedale dei poveri”). Non è dunque l’acqua (seppure il Seveso portasse ogni tanto alluvioni) a fare dell’Isola “l’Isola”. Sono la Ferrovia, che riduceva i passaggi tra quartieri, e i ponti pedonali stretti che isolavano l’Isola. All’inizio del ‘900 l’Isola fu soprattutto un quartiere “operaio”, favorito dalla vicinanza con grandi fabbriche come la Tecnomasio-Brown-Boveri (via De Castilia), la Pirelli (via Ponte Seveso) e la Elvetica (via Melchiorre Gioia). Seguendo i dettati del primo piano regolatore di Milano (Beruto, 1889) gli isolati erano regolari (circa 120x100m), il piano terreno su strada fu dedicato a negozi e botteghe artigiane, con magazzini più ampi verso le corti interne. I piani superiori, destinati alle abitazioni, erano di due tipi: a ballatoio (per le piccole e affollate case “operaie” con servizi all’esterno) o a pianerottolo (per il ceto medio con due/quattro locali e i servizi privati). Molti architetti del “razionalismo milanese” si sono espressi all’Isola negli anni Trenta (Terragni, Lingeri, Griffini, Manfredi, Baldessari e Giò Ponti). Tra guerra e dopo guerra il quartiere ha avuto fama di essere “base” della “ligera”, la “mala” milanese di cui hanno cantato Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Giorgio Strheler, Ornella Vanoni, Walter Valdi, Nanni Svampa. In effetti Ezio Barbieri (tuttora vivente) fu considerato nel ’45-’46 “il pericolo pubblico n.1”. Oggi l’Isola è un quartiere che ha mantenuto un “sapore” storico di rione novecentesco, con vie strette, con velocità di traffico spontaneamente limitata, con una vita popolare e su strada di cui i negozi di vicinato e il mercato di bancarelle sono l’anima. La presenza associativa e culturale all’Isola è più che mai viva. Ci sono diverse librerie, due teatri che fanno spettacoli sia per adulti che per ragazzi. Contemporaneamente, dentro l’Isola (il “Bosco verticale” e la Casa della memoria in costruzione) e al suo confine (piazza Gae Aulenti, la torre Unicredit di Cesar Pelli, il “diamante” alle varesine) sta nascendo il nuovo centro di Milano, il luogo più servito dal trasporto (tre metro, il passante, le ferrovie), il nuovo skyline della città. fonte: http://www.distrettoisola.it/ *** Milan’s district ‘Isola’ developed between the second half of 1800 and the first one of 1900. The name itself comes from an episode of that time: the construction of the railway in 1865 which divided and isolated the area from the rest of the city. Initially Corso Como and Via Borsieri (which included the present-day Via Thaon di Revel too) were a single road which led to Como.Originally the Sanctuary S. Maria alla Fontana, whose construction started in 1507, was known for its miraculous water (a kind of SPA outside the walls). They used to say that rich people were treated here and that the poor in the centre (the Ca’ Granda, where today the University of Milan is located, was in fact “the hospital of the poor”). So, it’s not due to the water (which, however, the Seveso river brought sometimes) that the Isola district was named ‘an island’ (Isola in italian means island). As a matter of fact, it is due to the railway, which reduced the transition between the different districts, and the pedestrian bridges that isolated the island. By following the dictates of the first plan of Milan (Beruto, 1889) the district’s blocks were regular (about 120x100m), the basement was dedicated to shops and craft shops, with bigger stores in the inner courtyards. The upper floors, meant for the residences, were of two different types: gallery (for small and crowded workers’ houses with external toilets) or landing (for the middle class with two/four bedrooms and bathroom). Between and after the war, the district was famous as the base of the ligera, the Milanese organized crime about which many songwriters wrote about (Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Giorgio Strheler, Ornella Vanoni, Walter Valdi, Nanni Svampa). Nowadays, Isola is a neighborhood that has maintained a “flavor” of twentieth-century historic district, with narrow streets, traffic speed spontaneously limited, a popular and street life whose shops and market stalls are the soul. The associative and cultural presence is more alive than ever at the Isola.There are a few bookshops, two theaters for both adults and kids. The Verdi Teather in Via Pastrengo 16 was the seat of Verdi chorale at the begenning of 1900 and has been run by the Buratto Theather since 1975; the Fontana Teather Hall in Via Boltraffio 2 brings to life shows from the ‘80s and has been managed by the ELSINOR company since 2000. A Jazz Club linked to an international network, the Blue Note, opened in 2003 in Via Borsieri 37. At the same time, in the district a new part of the city centre is currently in development, both inside (the Bosco Verticale and the Casa della Memoria still under construction) and at its boundary (Gae Aulenti squadre, Cesar Pelli’s Unicredit tower, the varesine diamond). This will be one of the best parts served by transport links (three tube lines, the Passante, the railways) and will be home to the new city skyline. fonte: http://www.distrettoisola.it/
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Isola
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*** English message follows *** Il quartiere di Milano Isola si sviluppa tra la seconda metà dell’800 e la prima del ‘900. Anche il nome deriva da un fatto di quel periodo: la costruzione della ferrovia nel 1865 che divise e isolò, per l’appunto, il quartiere dal resto della città. Inizialmente corso Como e via Borsieri (che comprendeva anche l’attuale via Thaon di Revel) erano una strada unica in direzione di Como. Pensate che in origine il Santuario di S. Maria alla Fontana, iniziato nel 1507, era conosciuto per le cure con le acque (una sorta di Terme fuori le mura). Dicevano che i ricchi si curavano qui e i poveri in centro (La Ca’ Granda, attuale Università Statale era infatti “l’ospedale dei poveri”). Non è dunque l’acqua (seppure il Seveso portasse ogni tanto alluvioni) a fare dell’Isola “l’Isola”. Sono la Ferrovia, che riduceva i passaggi tra quartieri, e i ponti pedonali stretti che isolavano l’Isola. All’inizio del ‘900 l’Isola fu soprattutto un quartiere “operaio”, favorito dalla vicinanza con grandi fabbriche come la Tecnomasio-Brown-Boveri (via De Castilia), la Pirelli (via Ponte Seveso) e la Elvetica (via Melchiorre Gioia). Seguendo i dettati del primo piano regolatore di Milano (Beruto, 1889) gli isolati erano regolari (circa 120x100m), il piano terreno su strada fu dedicato a negozi e botteghe artigiane, con magazzini più ampi verso le corti interne. I piani superiori, destinati alle abitazioni, erano di due tipi: a ballatoio (per le piccole e affollate case “operaie” con servizi all’esterno) o a pianerottolo (per il ceto medio con due/quattro locali e i servizi privati). Molti architetti del “razionalismo milanese” si sono espressi all’Isola negli anni Trenta (Terragni, Lingeri, Griffini, Manfredi, Baldessari e Giò Ponti). Tra guerra e dopo guerra il quartiere ha avuto fama di essere “base” della “ligera”, la “mala” milanese di cui hanno cantato Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Giorgio Strheler, Ornella Vanoni, Walter Valdi, Nanni Svampa. In effetti Ezio Barbieri (tuttora vivente) fu considerato nel ’45-’46 “il pericolo pubblico n.1”. Oggi l’Isola è un quartiere che ha mantenuto un “sapore” storico di rione novecentesco, con vie strette, con velocità di traffico spontaneamente limitata, con una vita popolare e su strada di cui i negozi di vicinato e il mercato di bancarelle sono l’anima. La presenza associativa e culturale all’Isola è più che mai viva. Ci sono diverse librerie, due teatri che fanno spettacoli sia per adulti che per ragazzi. Contemporaneamente, dentro l’Isola (il “Bosco verticale” e la Casa della memoria in costruzione) e al suo confine (piazza Gae Aulenti, la torre Unicredit di Cesar Pelli, il “diamante” alle varesine) sta nascendo il nuovo centro di Milano, il luogo più servito dal trasporto (tre metro, il passante, le ferrovie), il nuovo skyline della città. fonte: http://www.distrettoisola.it/ *** Milan’s district ‘Isola’ developed between the second half of 1800 and the first one of 1900. The name itself comes from an episode of that time: the construction of the railway in 1865 which divided and isolated the area from the rest of the city. Initially Corso Como and Via Borsieri (which included the present-day Via Thaon di Revel too) were a single road which led to Como.Originally the Sanctuary S. Maria alla Fontana, whose construction started in 1507, was known for its miraculous water (a kind of SPA outside the walls). They used to say that rich people were treated here and that the poor in the centre (the Ca’ Granda, where today the University of Milan is located, was in fact “the hospital of the poor”). So, it’s not due to the water (which, however, the Seveso river brought sometimes) that the Isola district was named ‘an island’ (Isola in italian means island). As a matter of fact, it is due to the railway, which reduced the transition between the different districts, and the pedestrian bridges that isolated the island. By following the dictates of the first plan of Milan (Beruto, 1889) the district’s blocks were regular (about 120x100m), the basement was dedicated to shops and craft shops, with bigger stores in the inner courtyards. The upper floors, meant for the residences, were of two different types: gallery (for small and crowded workers’ houses with external toilets) or landing (for the middle class with two/four bedrooms and bathroom). Between and after the war, the district was famous as the base of the ligera, the Milanese organized crime about which many songwriters wrote about (Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Giorgio Strheler, Ornella Vanoni, Walter Valdi, Nanni Svampa). Nowadays, Isola is a neighborhood that has maintained a “flavor” of twentieth-century historic district, with narrow streets, traffic speed spontaneously limited, a popular and street life whose shops and market stalls are the soul. The associative and cultural presence is more alive than ever at the Isola.There are a few bookshops, two theaters for both adults and kids. The Verdi Teather in Via Pastrengo 16 was the seat of Verdi chorale at the begenning of 1900 and has been run by the Buratto Theather since 1975; the Fontana Teather Hall in Via Boltraffio 2 brings to life shows from the ‘80s and has been managed by the ELSINOR company since 2000. A Jazz Club linked to an international network, the Blue Note, opened in 2003 in Via Borsieri 37. At the same time, in the district a new part of the city centre is currently in development, both inside (the Bosco Verticale and the Casa della Memoria still under construction) and at its boundary (Gae Aulenti squadre, Cesar Pelli’s Unicredit tower, the varesine diamond). This will be one of the best parts served by transport links (three tube lines, the Passante, the railways) and will be home to the new city skyline. fonte: http://www.distrettoisola.it/

Visite turistiche

*** English message follows *** Il MIC è il primo museo interattivo del cinema in Italia dove lo spettatore può, interagendo direttamente con dispositivi e applicazioni create ad hoc, realizzare un doppiaggio cinematografico, sonorizzare un film, modificare un manifesto cinematografico, approfondire le sue conoscenze cinematografiche da una vasta library (100 ore di filmati), utilizzare mappe dinamiche per scoprire quali sono i set dei film girati a Milano e le sale cinematografiche della città, anche quelle dismesse. Il MIC è un’esperienza innovativa rivolta a tutti coloro che hanno voglia di scoprire un mondo sconosciuto e ai curiosi che vogliono ritrovare frammenti di un cinema milanese dimenticato. Terminata la visita è possibile visionare le proiezioni programmate presso la sala cinematografica del MIC. Accanto alle sale espositive il percorso museale prosegue nell'Archivio Film, dove, grazie agli occhiali Epson Moverio, è possibile visitare l’archivio cinematografico della Cineteca attraverso la realtà aumentata, un percorso unico in Europa! Nel periodo estivo potrete godere della splendida Terrazza MIC, un luogo per rilassarsi tra una proiezione e l'altra, per condividere la passione per il cinema e per fruire di fantastiche proiezioni all'aperto! fonte: https://www.cinetecamilano.it/ *** The MIC is the first interactive cinema museum in Italy where the spectator can, interacting directly with devices and applications, create ad hoc, implement a film dubbing, sound a film, modify a cinema poster, deepen his cinematographic quotations from a vast library ( 100 hours of videos), use dynamic maps to find out which are the sets of the films shot in Milan and the cinemas of the city, even the abandoned ones. MIC is an innovative experience aimed at all those who want to discover an unknown world and the curious who want to find fragments of a forgotten Milanese cinema. Once the visit is over, it is possible to view the projections programmed at the MIC cinema hall. Alongside the exhibition sales, the museum itinerary continues in the Film Archive, where, thanks to Epson Moverio glasses, it is possible to visit the film archive of the Cineteca through augmented reality, a unique path in Europe! During the summer, enjoy the splendid MIC terrace, a place to relax between one projection and the other, to share your passion for cinema and to enjoy fantastic outdoor projections!
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MIC - Museo Interattivo del Cinema
121 Viale Fulvio Testi
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*** English message follows *** Il MIC è il primo museo interattivo del cinema in Italia dove lo spettatore può, interagendo direttamente con dispositivi e applicazioni create ad hoc, realizzare un doppiaggio cinematografico, sonorizzare un film, modificare un manifesto cinematografico, approfondire le sue conoscenze cinematografiche da una vasta library (100 ore di filmati), utilizzare mappe dinamiche per scoprire quali sono i set dei film girati a Milano e le sale cinematografiche della città, anche quelle dismesse. Il MIC è un’esperienza innovativa rivolta a tutti coloro che hanno voglia di scoprire un mondo sconosciuto e ai curiosi che vogliono ritrovare frammenti di un cinema milanese dimenticato. Terminata la visita è possibile visionare le proiezioni programmate presso la sala cinematografica del MIC. Accanto alle sale espositive il percorso museale prosegue nell'Archivio Film, dove, grazie agli occhiali Epson Moverio, è possibile visitare l’archivio cinematografico della Cineteca attraverso la realtà aumentata, un percorso unico in Europa! Nel periodo estivo potrete godere della splendida Terrazza MIC, un luogo per rilassarsi tra una proiezione e l'altra, per condividere la passione per il cinema e per fruire di fantastiche proiezioni all'aperto! fonte: https://www.cinetecamilano.it/ *** The MIC is the first interactive cinema museum in Italy where the spectator can, interacting directly with devices and applications, create ad hoc, implement a film dubbing, sound a film, modify a cinema poster, deepen his cinematographic quotations from a vast library ( 100 hours of videos), use dynamic maps to find out which are the sets of the films shot in Milan and the cinemas of the city, even the abandoned ones. MIC is an innovative experience aimed at all those who want to discover an unknown world and the curious who want to find fragments of a forgotten Milanese cinema. Once the visit is over, it is possible to view the projections programmed at the MIC cinema hall. Alongside the exhibition sales, the museum itinerary continues in the Film Archive, where, thanks to Epson Moverio glasses, it is possible to visit the film archive of the Cineteca through augmented reality, a unique path in Europe! During the summer, enjoy the splendid MIC terrace, a place to relax between one projection and the other, to share your passion for cinema and to enjoy fantastic outdoor projections!
*** Pirelli HangarBicocca è una fondazione no profit nata a Milano nel 2004 dalla riconversione di uno stabilimento industriale in un’istituzione dedicata alla produzione e promozione di arte contemporanea. Luogo dinamico di sperimentazione e ricerca, con i suoi 15.000 metri quadrati è tra gli spazi espositivi a sviluppo orizzontale più grandi d’Europa e ogni anno presenta importanti mostre personali di artisti italiani e internazionali. Ogni progetto espositivo viene concepito in stretta relazione con l’architettura dell’edificio ed è accompagnato da un programma di eventi collaterali e di approfondimento. L’accesso allo spazio e alle mostre è totalmente gratuito e il dialogo tra pubblico e arte è favorito dalla presenza di mediatori culturali. A partire dal 2013 Vicente Todolí è il Direttore Artistico. L’edificio, un tempo sede di una fabbrica per la costruzione di locomotive, comprende un’area dedicata ai servizi al pubblico e alle attività didattiche e tre spazi espositivi caratterizzati dalla presenza a vista degli elementi architettonici originali del secolo scorso: lo Shed, le Navate, e il Cubo. Le Navate, oltre all’area dedicata alle mostre temporanee, ospitano la celebre opera permanente di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti 2004-2015, che sin dall’inaugurazione delle sue sette torri in cemento armato, ha reso Pirelli HangarBicocca uno dei luoghi da non perdere a Milano. Verifica le mostre in corso sul sito ufficiale della fondazione. fonte: https://pirellihangarbicocca.org/ *** Pirelli HangarBicocca is a non-profit foundation, established in 2004, which has converted a former industrial plant in Milan into an institution for producing and promoting contemporary art. This dynamic center for experimentation and discovery covers 15,000 square meters, making it one of the largest contiguous exhibition spaces in Europe. It presents major solo shows every year by Italian and international artists, with each project conceived to work in close relation to the architecture of the complex, and explored in depth through a calendar of parallel events. Admission to the space and the shows is completely free of charge, and facilitators are on hand to help the public connect with the art. Since 2013, Vicente Todolí has been the foundation’s Artistic Director. The complex, which once housed a locomotive factory, includes an area for public services and educational activities, and three exhibition spaces whose original twentieth-century architectural features have been left clearly visible: Shed, Navate, and Cubo. As well as its exhibitions program and cultural events, Pirelli HangarBicocca also permanently houses one of Anselm Kiefer’s most important site-specific works, The Seven Heavenly Palaces 2004-2015, commissioned for the opening of Pirelli HangarBicocca. Check out the current exibition on Hangar Bicocca website. source: https://pirellihangarbicocca.org/
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Pirelli HangarBicocca
2 Via Chiese
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*** Pirelli HangarBicocca è una fondazione no profit nata a Milano nel 2004 dalla riconversione di uno stabilimento industriale in un’istituzione dedicata alla produzione e promozione di arte contemporanea. Luogo dinamico di sperimentazione e ricerca, con i suoi 15.000 metri quadrati è tra gli spazi espositivi a sviluppo orizzontale più grandi d’Europa e ogni anno presenta importanti mostre personali di artisti italiani e internazionali. Ogni progetto espositivo viene concepito in stretta relazione con l’architettura dell’edificio ed è accompagnato da un programma di eventi collaterali e di approfondimento. L’accesso allo spazio e alle mostre è totalmente gratuito e il dialogo tra pubblico e arte è favorito dalla presenza di mediatori culturali. A partire dal 2013 Vicente Todolí è il Direttore Artistico. L’edificio, un tempo sede di una fabbrica per la costruzione di locomotive, comprende un’area dedicata ai servizi al pubblico e alle attività didattiche e tre spazi espositivi caratterizzati dalla presenza a vista degli elementi architettonici originali del secolo scorso: lo Shed, le Navate, e il Cubo. Le Navate, oltre all’area dedicata alle mostre temporanee, ospitano la celebre opera permanente di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti 2004-2015, che sin dall’inaugurazione delle sue sette torri in cemento armato, ha reso Pirelli HangarBicocca uno dei luoghi da non perdere a Milano. Verifica le mostre in corso sul sito ufficiale della fondazione. fonte: https://pirellihangarbicocca.org/ *** Pirelli HangarBicocca is a non-profit foundation, established in 2004, which has converted a former industrial plant in Milan into an institution for producing and promoting contemporary art. This dynamic center for experimentation and discovery covers 15,000 square meters, making it one of the largest contiguous exhibition spaces in Europe. It presents major solo shows every year by Italian and international artists, with each project conceived to work in close relation to the architecture of the complex, and explored in depth through a calendar of parallel events. Admission to the space and the shows is completely free of charge, and facilitators are on hand to help the public connect with the art. Since 2013, Vicente Todolí has been the foundation’s Artistic Director. The complex, which once housed a locomotive factory, includes an area for public services and educational activities, and three exhibition spaces whose original twentieth-century architectural features have been left clearly visible: Shed, Navate, and Cubo. As well as its exhibitions program and cultural events, Pirelli HangarBicocca also permanently houses one of Anselm Kiefer’s most important site-specific works, The Seven Heavenly Palaces 2004-2015, commissioned for the opening of Pirelli HangarBicocca. Check out the current exibition on Hangar Bicocca website. source: https://pirellihangarbicocca.org/
*** English message follows *** Il Parco Nord Milano è un parco regionale di cintura metropolitana istituito nel 1975, situato nei territori comunali di Milano, Bresso, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Cormano e Cusano Milanino. Il Parco è oggetto, a partire dal 1983, di interventi di riforestazione e di riqualificazione ambientale, attualmente in corso, per un totale di oltre duecentomila esemplari di alberi e di arbusti appartenenti ad oltre 100 specie di alberi (Colombo 1998, Colombo & Gini 2008). Essendo collocato in una posizione strategica, ha la funzione di "stepping stone", cioè di zona di passaggio e sosta della fauna (soprattutto avifauna) verso e dalle zone a più alta biodiversità. Si estende su una superficie di circa 640 ettari, dei quali la maggior parte occupati da prati con fasce alberate, boschetti, specchi e corsi d'acqua ed aree agricole. Il Parco Nord Milano si estende per circa 600 ettari tra i quartieri della periferia nord di Milano. La sua ideazione risale alla fine degli anni '60, ma è solo nel 1975 che viene riconosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale. La sua gestione è affidata ad un Consorzio composto dai sei Comuni intorno al Parco e della Provincia di Milano. Il parco sorge in un contesto tra i più densamente urbanizzati d'Europa, caratterizzato dalla presenza di storiche fabbriche (oggi quasi del tutto scomparse a seguito della de-industrializzazione) e grandi quartieri edilizi che, nel tempo, hanno saldato la periferia nord di Milano al suo hinterland senza alcun disegno urbanistico. Il Parco si estende su una superficie di circa 600 ettari, dei quali la maggior parte occupati da prati con fasce alberate, boschetti, specchi e corsi d’acqua ed aree agricole. Tra le aree di maggiore interesse ecologico – naturalistico si segnalano: - un’area boscata di circa 100 ettari di estensione - piccoli specchi d’acqua con vegetazione ripariale naturale - il parco privato di Villa Manzoni a Cormano, con presenza di alberi secolari e numerose specie di flora nemorale nonché faunistiche; - il fiume Seveso, con relativa vegetazione ripariale, la cui importanza è legata all’avifauna, alla flora nemorale e al ruolo di corridoio ecologico per le specie terrestri;. - alcune aree agricole fonte: https://parconord.milano.it/ *** A big metropolitan Park within the town of Milan and its hinterland, recovering green areas which once were industrial or uncultivated lands. These areas cover a surface of more than 350 hectares - on a total area of 620 ha - and are rich in large woodlands, meadows, a hill, stretches of water, tree-lined roads, and flowerbeds. The Park is maintained, cleaned, and supervised day by day: a safe and beautiful Park, a modern design to meet the needs of citizens. It is unique in Italy and similar to the best examples of European urban parks (Munich, London, Paris, and Bonn). Among the areas of greatest ecological - naturalistic interest, the following are worth mentioning: - a wooded area of ​​about 100 hectares - small bodies of water with natural riparian protection - the private park of Villa Manzoni in Cormano, with the presence of secular trees and numerous species of nemoral and faunal flora; - the Seveso river, important in particolar for the birdlife, nemoral flora and the role of ecological corridor for terrestrial species; - some agricultural areas source: https://parconord.milano.it/
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Parco Nord Milano
150 Via Clerici
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*** English message follows *** Il Parco Nord Milano è un parco regionale di cintura metropolitana istituito nel 1975, situato nei territori comunali di Milano, Bresso, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Cormano e Cusano Milanino. Il Parco è oggetto, a partire dal 1983, di interventi di riforestazione e di riqualificazione ambientale, attualmente in corso, per un totale di oltre duecentomila esemplari di alberi e di arbusti appartenenti ad oltre 100 specie di alberi (Colombo 1998, Colombo & Gini 2008). Essendo collocato in una posizione strategica, ha la funzione di "stepping stone", cioè di zona di passaggio e sosta della fauna (soprattutto avifauna) verso e dalle zone a più alta biodiversità. Si estende su una superficie di circa 640 ettari, dei quali la maggior parte occupati da prati con fasce alberate, boschetti, specchi e corsi d'acqua ed aree agricole. Il Parco Nord Milano si estende per circa 600 ettari tra i quartieri della periferia nord di Milano. La sua ideazione risale alla fine degli anni '60, ma è solo nel 1975 che viene riconosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale. La sua gestione è affidata ad un Consorzio composto dai sei Comuni intorno al Parco e della Provincia di Milano. Il parco sorge in un contesto tra i più densamente urbanizzati d'Europa, caratterizzato dalla presenza di storiche fabbriche (oggi quasi del tutto scomparse a seguito della de-industrializzazione) e grandi quartieri edilizi che, nel tempo, hanno saldato la periferia nord di Milano al suo hinterland senza alcun disegno urbanistico. Il Parco si estende su una superficie di circa 600 ettari, dei quali la maggior parte occupati da prati con fasce alberate, boschetti, specchi e corsi d’acqua ed aree agricole. Tra le aree di maggiore interesse ecologico – naturalistico si segnalano: - un’area boscata di circa 100 ettari di estensione - piccoli specchi d’acqua con vegetazione ripariale naturale - il parco privato di Villa Manzoni a Cormano, con presenza di alberi secolari e numerose specie di flora nemorale nonché faunistiche; - il fiume Seveso, con relativa vegetazione ripariale, la cui importanza è legata all’avifauna, alla flora nemorale e al ruolo di corridoio ecologico per le specie terrestri;. - alcune aree agricole fonte: https://parconord.milano.it/ *** A big metropolitan Park within the town of Milan and its hinterland, recovering green areas which once were industrial or uncultivated lands. These areas cover a surface of more than 350 hectares - on a total area of 620 ha - and are rich in large woodlands, meadows, a hill, stretches of water, tree-lined roads, and flowerbeds. The Park is maintained, cleaned, and supervised day by day: a safe and beautiful Park, a modern design to meet the needs of citizens. It is unique in Italy and similar to the best examples of European urban parks (Munich, London, Paris, and Bonn). Among the areas of greatest ecological - naturalistic interest, the following are worth mentioning: - a wooded area of ​​about 100 hectares - small bodies of water with natural riparian protection - the private park of Villa Manzoni in Cormano, with the presence of secular trees and numerous species of nemoral and faunal flora; - the Seveso river, important in particolar for the birdlife, nemoral flora and the role of ecological corridor for terrestrial species; - some agricultural areas source: https://parconord.milano.it/
*** English message follows *** Il Teatro degli Arcimboldi (noto anche come Teatro della Bicocca degli Arcimboldi o con l'abbreviazione TAM) è un teatro di Milano, realizzato nel periodo 1997-2002 per iniziativa del comune di Milano e di Pirelli. È opera del noto architetto milanese Vittorio Gregotti. Il teatro trae il nome da una villa della famiglia Arcimboldi. Più propriamente, si tratta di un Nuovo Teatro degli Arcimboldi, perché un Teatro Arcimboldi, diretto da Ettore Gian Ferrari, fu attivo a Milano già negli anni '20-'30. La sua costruzione è stata legata alle vicende del Teatro alla Scala, in quanto si intendeva accogliere in esso gli spettacoli della stagione scaligera in occasione della sua ultima ristrutturazione. Venne inaugurato il 19 gennaio 2002 con La traviata. Come previsto al momento della sua costruzione, il teatro ha ospitato per tre anni gli spettacoli della Scala durante il periodo della sua ristrutturazione (da gennaio 2002 a dicembre 2004), ma con l'intendimento di restare poi come un teatro destinato all'opera lirica e ad altre manifestazioni culturali. Verifica i prossimi eventi sul sito ufficiale: http://teatroarcimboldi.it/index.php fonte: wikipedia *** The Teatro degli Arcimboldi is a theatre and opera house in Milan. It was built over a 27-month period in anticipation of the closure and subsequent nearly three-year-long renovation of Milan's La Scala opera house in December 2001. It is located 4.5 miles from the city centre in a converted Pirelli tire factory, in an area known as Bicocca.[1] Designed by Vittorio Gregotti in collaboration with Mario Botta and Elisabetta Fabbri, the fan-shaped, two-level, 2,375-seat auditorium was inaugurated with a performance of Verdi's La traviata on 19 January 2002, and went on to allow the continuation of La Scala's 2001/2002 opera season. Following La Scala reopening on 7 December 2004, Teatro degli Arcimboldi expanded its program, hosting performances of jazz, classical and pop music. Chek out the next shows on the official site: http://teatroarcimboldi.it/index.php source: wikipedia
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Leikhús Arcimboldi
20 Viale dell'Innovazione
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*** English message follows *** Il Teatro degli Arcimboldi (noto anche come Teatro della Bicocca degli Arcimboldi o con l'abbreviazione TAM) è un teatro di Milano, realizzato nel periodo 1997-2002 per iniziativa del comune di Milano e di Pirelli. È opera del noto architetto milanese Vittorio Gregotti. Il teatro trae il nome da una villa della famiglia Arcimboldi. Più propriamente, si tratta di un Nuovo Teatro degli Arcimboldi, perché un Teatro Arcimboldi, diretto da Ettore Gian Ferrari, fu attivo a Milano già negli anni '20-'30. La sua costruzione è stata legata alle vicende del Teatro alla Scala, in quanto si intendeva accogliere in esso gli spettacoli della stagione scaligera in occasione della sua ultima ristrutturazione. Venne inaugurato il 19 gennaio 2002 con La traviata. Come previsto al momento della sua costruzione, il teatro ha ospitato per tre anni gli spettacoli della Scala durante il periodo della sua ristrutturazione (da gennaio 2002 a dicembre 2004), ma con l'intendimento di restare poi come un teatro destinato all'opera lirica e ad altre manifestazioni culturali. Verifica i prossimi eventi sul sito ufficiale: http://teatroarcimboldi.it/index.php fonte: wikipedia *** The Teatro degli Arcimboldi is a theatre and opera house in Milan. It was built over a 27-month period in anticipation of the closure and subsequent nearly three-year-long renovation of Milan's La Scala opera house in December 2001. It is located 4.5 miles from the city centre in a converted Pirelli tire factory, in an area known as Bicocca.[1] Designed by Vittorio Gregotti in collaboration with Mario Botta and Elisabetta Fabbri, the fan-shaped, two-level, 2,375-seat auditorium was inaugurated with a performance of Verdi's La traviata on 19 January 2002, and went on to allow the continuation of La Scala's 2001/2002 opera season. Following La Scala reopening on 7 December 2004, Teatro degli Arcimboldi expanded its program, hosting performances of jazz, classical and pop music. Chek out the next shows on the official site: http://teatroarcimboldi.it/index.php source: wikipedia